Settima Tappa: Il Croissant
Settima Tappa: Il Croissant
I croissant affondano le loro radici addirittura nel XVII secolo, a seguito dell’invasione ottomana, che avvenne a Vienna nel 1683.
Durante l’assedio, infatti, i turchi tentarono in ogni modo di conquistare l’Europa e quando arrivarono a Vienna cominciarono l’accerchiamento che durò due mesi.
In questo periodo scavarono molte gallerie sotterranee con l’intento di cogliere di sorpresa i viennesi e vincere la battaglia. Calcolarono ogni imprevisto, tranne quello di essere scoperti da una categoria che ha fatto della notte il periodo migliore per lavorare, i fornai! Questi, durante le ore di lavoro per preparare le infornate di pane da vendere il giorno successivo, vennero insospettiti dai rumori insoliti che provenivano dal sottosuolo e senza pensarci due volte diedero l’allarme.
I turchi furono dapprima respinti e successivamente vinti dal Re, il quale rese partecipi della vittoria proprio i fornai commissionando loro quello che sarebbe stato l’emblema dell’avvenimento, ossia il dolce della vittoria.
Essi si misero tempestivamente a lavoro, presero ispirazione dalla luna, il simbolo dell’impero ottomano e crearono le brioche, un dolce davvero molto buono e fragrante al punto giusto.
Fin da subito queste brioche vennero apprezzate moltissimo da tutti gli austriaci.
Grande estimatrice di questa preparazione, Maria Antonietta D’Austria ne era particolarmente ghiotta tanto che pensò bene di esportare le brioche in Francia quando nel 1774 divenne la sposa di Luigi XVI.
Giunte in Francia presero il nome di croissant, che letteralmente significa crescente, rifacendosi letteralmente proprio alla memoria della fase lunare, nonché in ricordo del simbolo dell’impero ottomano sconfitto.
Secondo altre versioni dei fatti, sembrerebbe che il croissant derivi piuttosto dalla parola kipferl, una specialità austriaca, dolce o salata e che andrebbe retrodatata addirittura a mille anni prima: questa preparazione sarebbe una celebrazione della battaglia di Tours del ‘732, per cui si festeggia la vittoria dei francesi contro l’esercito del Califfo Umayyad.
La storia moderna ci spiega invece come siamo passati da prodotto tipico austriaco a simbolo della Francia. Siamo intorno al 1840: un ufficiale dell’artiglieria austriaca fonda a Parigi una pasticceria viennese.
Questa iniziativa riesce ad essere d’ispirazione per molti colleghi dell’ufficiale, e così inizia il florido commercio dei croissant francesi.
A prescindere dalla sua origine, il croissant è una vera e propria celebrità ed è elemento immancabile di una colazione “alla francese” che ben si rispetti.
Si presenta di colore dorato, con una pasta sfoglia che si scioglie in bocca ed ha un gusto deliziosamente burroso che raggiunge l’apice se accompagnato da un buon caffè.
La ricetta originale lo vuole a base di pasta di pane, ma col passare degli anni, anche questa preparazione si è evoluta modificando i suoi ingredienti principali.
All’inizio del XX secolo, i fornai parigini creano il croissant come lo conosciamo oggi: una pasta sfoglia molto ricca di burro, ritagliata in triangoli arrotolati su se stessi a formare delle mezzelune.
I croissant al burro possono essere nella tradizionale versione semplice, ma si possono altresì presentare in altre varianti dolci non meno gustose, come ad esempio alle mandorle, alla crema o ai frutti di bosco.
Molto apprezzati sono anche i cosiddetti “diplomates”, ricoperti di crema inglese e guarniti di frutta secca.
I croissant si possono gustare anche come preparazione salata, sono stuzzicanti e appetitosi e si sciolgono in bocca rivelando tutto il sapore del loro ripieno come ad esempio la scioglievolezza del prosciutto unita alla cremosità del formaggio grattugiato.
I croissant si trovano anche nel formato piccolo, per la preparazione di deliziosi antipasti: molto apprezzati sono quelli caldi ripieni di burro morbido aromatizzato al limone con fettine di salmone affumicato.