Curiosità più frequenti
La crosta bianca coperta di peluria del camembert e del brie può essere consumata senza problemi. La muffa nobile di colore bianco che ricopre la crosta è prodotta dal fungo Penicillium candidum o da varietà dello stesso. Contrariamente a quanto indica il nome, queste colture di funghi non producono la penicillina. Sono facilmente digeribili e non presentano alcun rischio per la salute, neppure se se ne consumano grandi quantità.
Dopo l’apertura, l’ideale è conservarli nella confezione originaria oppure nella pellicola alimentare. In tal modo, mantengono il loro sapore e le contaminazioni di microbi sono limitate. Dopo che ogni formaggio è stato confezionato individualmente, potete raggrupparli in un contenitore di plastica, si conserveranno ancora meglio. I formaggi stagionati “al cuore” e i formaggi freschi si conservano in frigorifero, nello scomparto in cui la temperatura è compresa tra +4°C e +6°C.
Si tratta dei formaggi prodotti con una maggiore quantità di latte. Si presentano più secchi e compatti. Anche i formaggi a pasta pressata sono più ricchi di calcio. Una porzione da 30 g di emmental o di comté può coprire 1/3 del fabbisogno di calcio di un adulto. Seguono quindi le paste erborinate (bleus, roquefort), i formaggi a pasta molle (camembert, munster, maroilles) e i formaggi freschi (petit-suisse, demi-sel, broccio, ecc.).
È quindi importante variare i formaggi in modo da beneficiare delle loro qualità nutrizionali e del loro sapore caratteristico.
Sì, assolutamente! Per dimagrire è consigliabile tenere sotto controllo l’apporto di grassi, ma occorre comunque conservarne. È invece necessario fare attenzione a mantenere l’apporto di vitamine e minerali. Il formaggio si conferma quindi un alimento assolutamente interessante per il proprio apporto di calcio. Deve essere scelto in funzione del contenuto di calcio, limitato a una porzione al giorno e integrato da due latticini magri in modo tale da consentirvi di coprire il vostro fabbisogno di calcio, senza eccedere in materia grassa.
Chi è intollerante al lattosio non può digerire questo zucchero, presente naturalmente nel latte, poiché non possiede l’enzima necessario alla sua digestione (la lattasi), con conseguenti problemi digestivi (mal di stomaco, diarrea, ecc.). I formaggi stagionati contengono una quantità ridotta di lattosio o non ne contengono affatto (viene eliminato durante la scolatura e/o ridotto durante la stagionatura) e possono quindi essere consumati senza problemi anche da chi è intollerante (da notare: la maggior parte consuma fino a 250 ml di latte senza problemi).
La pastorizzazione è un trattamento termico che mira a distruggere, nell’alimento, una parte dei microrganismi indesiderati contenuti e che potrebbero svilupparvisi durante lo stoccaggio.
I prodotti come il latte sono riscaldati a una temperatura compresa tra 72°C e 85°C per 5 – 20 secondi. Gli alimenti pastorizzati devono essere conservati in frigorifero e consumati molto rapidamente.
Tra la mucca che produce il latte e i prodotti caseari che voi assaggiate, vi sono diverse tappe: la raccolta, la trasformazione, il trasporto, lo stoccaggio, ecc. La tracciabilità consiste nel poter risalire alla storia di questi prodotti e della loro composizione.