Aneddoti cucina francese
Il risultato della cucina francese è spesso frutto di sperimentazioni, errori che si sono rivelati fondamentali ed aneddoti curiosi
Il tema della cucina è stato spesso ripreso anche al cinema, come ne “La cuoca del Presidente“, film del 2012, in cui la protagonista, una modesta cuoca che lavora presso una stazione di ricerca, si ritrova a cucinare per il presidente in persona.
Nel film, ispirato alla vera storia di Danièle Delpeuch, chef presso l’Eliseo durante il mandato del presidente François Mitterrand, dal 1988 al 1990, traspare il rapporto di fiducia ed amicizia che si crea tra i due, nonostante le invidie del resto del personale.
Ma il sogno di diventare dei grandi chef è ben rappresentato anche nel film d’animazione Ratatouille, ambientato nella Francia degli anni ’70, che ha come protagonista un topolino desideroso di diventare un grande cuoco portando avanti il motto “Chiunque può cucinare”.
Ma gli aneddoti reali della cucina francese si tramandano anche oralmente e spesso riguardano personaggi storici e curiosità che ci riguardano direttamente.
Si scopre, quindi, che il metodo di consersazione dei cibi con chiusura ermetica è dovuto a Napoleone Bonaparte che necessitava di un modo che assicurasse il cibo ai suoi soldati durante i giorni di marcia.
Così, nel 1800 creò un bando di concorso, con un buon premio in denaro.
Il vincitore fu Nicolas François Appert.
Nel 1810 fu inventato il metodo di conservazione in latta, grazie a Pierre Durand.
Invece Talleyrand, ministro di Napoleone, aveva ben pensato di sfruttare la debolezza degli uomini a tavola, portando con sé al Congresso di Vienna un grande cuoco, Antoine Carême.
Ci troviamo nel 1814, Napoleone è stato sconfitto e al congresso bisogna decidere come ricostruire l’Europa.
In realtà, le grandi potenze del tempo avevano le idee ben chiare e il ministro, sfruttando gli eventi mondani, riuscì a far sfumare tutti i patti presi contro la Francia.
Con un cuoco così ambito con sé, le sue cene erano le più ricercate, con banchetti squisiti che avevano il compito di stupire gli invitati.
Si racconta di un pranzo in cui Talleyrand fece cuocere due grossi salmoni, gli invitati rimasero stupiti da questa pietanza, arrivata direttamente dal Reno.
Dietro indicazione del padrone di casa, un cameriere fece finta di inciampare facendo cadere l’intero piatto con il salmone.
Gli invitati rimasero stupiti ed anche un po’ delusi da quello spreco di cibo pregiato.
Il ministro, invece, rimase impassibile e si limitò ad esclamare “portatene un altro”, tra lo stupore degli invitati.
Con questa tattica riuscì bene nel suo intento, poiché il Congresso di Vienna si concluse con l’annullamento delle restrizioni per la Francia.
Di Luigi XVI, invece, si parla come un uomo di buon appetito.
Al mattino si svegliava alle sei e la sua colazione era davvero sostanziosa: quattro costelette di maiale, cinque uova e del prosciutto.
Il tutto accompagnato da champagne.
Anche durante la fuga verso l’Austria, Luigi XVI non perse l’appetito e, secondo uno scritto dell’epoca, durante le soste divorava buona parte delle provviste alimentari.
Non si demoralizzò neanche durante la sua prigionia, in cui mangiava ben quattro entreès, tra le altre cose.
Ovviamente, anche il suo ultimo pasto prima della ghigliottina fu abbondante.
Grazie alla moglie Maria Antonietta, una donna amante del lusso, furono introdotti in Francia i croissant.
Preparazioni dalle origini viennesi, nate nel 1683, queste brioche erano le preferite dalla regina.
Maria Antonietta era molto golosa, e per bilanciare le sue merende caloriche pare che la sera cenasse con una zuppa leggera a base di pollo e decotti di lattuga.
Gli aneddoti della cucina francesi sono davvero molti, riguardano fatti e personaggi storici o l’origine di alcuni piatti.
Ciò che è certo è che vale sempre la pena approfondirli.