Formaggi per un Pranzo alla Francese
Una delle caratteristiche che rendono la Francia famosa ed invidiata in tutto il mondo è la varietà di formaggi prodotta in questo paese.
Ne vengono prodotti più di 500, senza contare le produzioni casalinghe e quelle dei piccoli artigiani, chiamate “fernier”, che vengono fatte utilizzando il latte delle proprie vacche.
In Francia, il formaggio è presente in buona parte delle preparazioni, come la quiche, la fondue o la raclette ma è anche una portata a sé.
Da un punto di vista nutritivo, il formaggio è molto proteico e ricco di fosforo, calcio, vitamina D e (anche se in presenza minore) vitamine del gruppo B.
Il suo grasso risulta facile da digerire, soprattutto quelli a lunga maturazione, ed è per questo che è adatto a tutte le età. Inoltre, le muffe presenti in formaggi come il Roquefort o il Gorgonzola, pare siano dei buoni antibiotici in caso di infezioni intestinali.
Un tipico pasto francese è composto da: “entreé” (ovvero il nostro antipasto) che porta in tavola piatti leggeri, come zuppe; “plat principal”, generalmente composto da carne o pesce; “fromage”, un piatto con diverse degustazioni di formaggio e “dessert”.
I formaggi, quindi, in Francia hanno un ruolo importante all’interno di un pranzo.
Il “plateau” è generalmente composto da formaggi di piccola pezzatura, come il Camembert, il Roquefort e il Brie.
Ovviamente, sono presenti anche dei tagli di formaggio dalla pezzatura maggiore, generalmente dalla forma triangolare.
L’accompagnamento dei formaggi ad altri cibi è molto importante e bisogna fare in modo che sia equilibrato.
Ad esempio, accanto ad un formaggio forte, piccante, è consigliabile servire della mostarda; con i formaggi più dolci accostare una marmellata.
Durante l’accoppiamento, è bene tenere presente anche la consistenza del formaggio.
Infatti, un formaggio a pasta molle (come il Chaource) non va accostato ad una confettura altrettanto morbida.
Il miele acquistato al supermercato è utilizzabile con qualsiasi tipo di formaggio, ma con quelli erborinati (come il Gorgonzola e il Roquefort) si ottiene un’accoppiata strepitosa poiché si completano: il miele renderà meno intenso il sapore di questi formaggi e il suo sapore sarà meno dolce.
Con formaggi più stagionati è bene osare: un miele al castagno o alla fragola si abbinerà bene con un Beaufort; mentre con formaggi cremosi (come il Brie e il Camembert) preferite un miele agli agrumi.
Per il formaggio, così come per il vino, la temperatura è molto importante.
La temperatura ambiente è sempre quella ottimale, indifferentemente dalla tipologia di formaggio.
Quindi, quando è possibile, estrarre i formaggi dal frigorifero almeno un’ora prima di servirli (ad eccezione dei formaggi cremosi, che vanno tolti dal frigorifero poco prima di essere consumati).
Anche la scelta del coltello è importante: più la pasta è morbida, più la lama deve essere sottile e stretta, per avere un taglio preciso, senza sbavature.
Molti coltelli presentano dei fori sulle lame, per evitare che il formaggio si attacchi.
In Francia si utilizza anche un filo metallico, ideato per tagliare questi prodotti.
Per i formaggi dalla pasta più dura, invece, la lama deve essere larga e spessa.
Per una giusta degustazione, cominciare dai formaggi più delicati e dolci, fino ad arrivare a quelli più forti.
Quando si servono i formaggi non bisogna mai eliminare la crosta, e sul tavolo deve essere presente l’olio extravergine d’oliva e il pepe, per poter condire formaggi a pasta molle.
Anche le noci si accompagnano bene al formaggio.
Ma i francese fanno ben attenzione anche all’accostamento dei vini: con formaggi delicati preferire un vino bianco o un rosato; con formaggi forti un bel rosso, robusto, che sappia tener testa.