Vol-au-vent ai gamberetti
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TEMPO TOTALE: 20 minuti
PORTATA: Antipasti
INGREDIENTI PER: 6 persone
DIFFICOLTÀ:
I vol-au-vent ai gamberetti sono un delizioso antipasto freddo.
Queste golose preparazioni si adattano bene a essere servite anche in aperitivi e buffet.
Farcite con una crema dalla sapidità penetrante a base di gamberetti, prosciutto cotto, capperi, Burro Président, scorza di limone, pasta d’acciughe e Crème de Brie Président, queste delizie sono il frutto di una ricetta versatile, adatta a tutte le occasioni.
Una volta assaggiati, questi appetitosi bocconcini sapranno conquistare anche il palato dei vostri ospiti più sofisticati.
Ingredienti
- 12 vol-au-vent
- 100 g di tonno sottolio
- 100 g di gamberetti lessati sgusciati
- 50 g di Crème de Brie Président
- 100 g di prosciutto cotto
- 25 g di Burro Président
- 1 cucchiaio di capperi
- 1 limone
- 1 cucchiaino di pasta d’acciughe
- 2 cucchiai di brandy
- sale q.b.
- pepe q.b.
Preparazione
Per realizzare i vol-au-vent ai gamberetti, dovete prima di tutto tritare il tonno e il prosciutto insieme ai gamberetti e ai capperi.
Dopodiché prendete una ciotola, metteteci dentro il composto ottenuto ed aggiungeteci la scorza di limone grattugiata, un pizzico di sale e uno di pepe.
Incorporate anche la Crème de Brie Président, il Burro Président ammorbidito a temperatura ambiente, la pasta d’acciughe e, poco alla volta, il brandy.
Lavorate il tutto fino ad ottenere una crema bella omogenea.
Concludete i vostri vol-au-vent ai gamberetti, riempendo le cavità di pasta sfoglia con l’ausilio di una siringa da pasticcere.
Infine mettete il preparato in frigorifero e servitelo freddo.
Curiosità
Caratterizzati da un gusto penetrante e deciso, i capperi trovano largo impiego in cucina come ingrediente che dona sapidità agli altri alimenti.
Già citato nel libro “Ecclesiaste XII” della Bibbia, il cappero viene considerato dal greco Ippocrate, padre della medicina, un alimento con proprietà medicamentose.
Rimanendo nel campo medico, questo prodotto viene citato anche nel “De Materia Medica” del farmacista e botanico Dioscoride, che ne indica i diversi impieghi terapeutici.
Ma non finisce qui, perché del cappero hanno parlato anche il filosofo Aristotele, il filosofo e botanico Teofrasto e lo scrittore, naturalista e ammiraglio romano Plinio il Vecchio, che nell’opera “Naturalis historia” esalta questo alimento.
Dall’antica Grecia al 1500, l’importanza del cappero non finisce di essere oggetto di riflessione. Anche il Panunto, nome di battesimo di Domenico Romoli, ne “La singolar Dottrina”, ovvero nel suo trattato culinario, descrive le virtù di questo prodotto.
Inoltre, nel 1855, nelle pagine del saggio “Breve cenno sulla Geognosia ed Agricoltura dell’isola di Pantelleria”, il professor Pietro Calcara fornisce le prime informazioni sul noto Cappero di Pantelleria.